domenica 25 marzo 2012
Una psicoterapeuta e neonataloga dell'Università di Siena condanna severamente, su Left, settimanale ovviamente di sinistra (questo significa in inglese la sua testata), l'ipotesi della liceità etica e di una possibile utilità dell'«aborto postnatale», quando l'uccisione del «soggetto che ancora non esiste come persona, produca dei “benefici”». La nascita, infatti, secondo costei, «viene concepita dalla ricerca psichiatrica come una cesura della continuità tra stato fetale e neonatale». Prima il feto non sarebbe persona in quanto privo di una vera capacità psichica: infatti, sostiene, «l'embrione è una realtà puramente biologica [...] e il feto solo a partire dalla 24esima settimana acquisisce, per una maturazione cerebrale, una “capacità di reagire”». Solo a partire dalla nascita «la realtà psichica emerge dalla materia biologica per effetto della stimolazione della luce, che attraverso la rètina attiva la sostanza cerebrale. Dall'incontro che così si realizza fra energia e materia – scrive la psicoterapeuta – scaturisce dalla vitalità il pensiero, cioè la pulsione–fantasia che originariamente, ben prima della razionalità e della coscienza, costituiscono il senso e il valore del mondo umano». Insomma – afferma – è la luce che fa la persona. Sa un po' di vecchia alchimia, ma soprattutto pone un problemino: i ciechi dalla nascita non hanno «pensiero»? Non sono persone? LA ZAPPA LAICA Esistono tanti tipi di integralismo: quello islamico, quello ateo alla maniera dell'Uaar (l'Unione degli atei), quello laicista e, ora, anche quello “democratico” (nel senso di Pd). Su Europa, quotidiano di questo partito, una infuocata lettrice fiorentina definisce «confratelli del parà franco–marocchino» (quello di Tolosa) coloro che desiderano la sepoltura per i corpicini, o almeno per i loro residui, dei bambini abortiti come ha deciso il sindaco di Firenze. Il paragone è sorprendente, ma invece di contestarlo, Federico Orlando, cioè il rubrichista che governa la posta di Europa, esalta la protesta della lettrice utilizzando la peggiore retorica laicista (esempi: «La modernità non esclude mitologie, anticaglie e provocazioni», «I diretti rappresentanti di Dio, come si proclamano i preti», un paragone con «la Cina dei colpi alla nuca»...). Nella foga, però, gli scappa la zappa sui piedi con una frecciata agli «islamici, dai quali, in nome dell'accoglienza, ci siamo lasciati invadere e rischiamo di farci schiacciare» e con un richiamo alla «tolleranza proclamata da secoli di cultura laica e poco frequentata da molti degli stessi laici». Lui compreso. La lunga sgangherata sbrodolatura, come si vede, è del tutto contraria alla linea rispettosa del Pd e dimentica dell'unica risposta seria e breve che si poteva dare: la sepoltura, cioè un gesto di rispetto e un modo per ricordare, non offende nessuno ed è sempre meglio del secchio dei “residui speciali ospedalieri”. PRODOTTIScandalo: a un'altra signora, già «compagna» di un regista ucciso nell'attentato di Nasiriyah in Iraq, è stato rifiutato, perché la legge 40 lo proibisce, di «donare alla ricerca i cinque embrioni che aveva prodotto con lui». Questo – osserva Il Messaggero – nonostante che «secondo i legali potrebbe vantare sugli embrioni un diritto di proprietà». Perciò l'associazione radicale “Luca Coscioni” sta studiando con lei l'ipotesi di «un ricorso alla Corte Europea di Strasburgo». Già: alla signora è stato negato il «diritto» all'uso sperimentale di un «prodotto» artigianale di sua «proprietà» così ben riuscito da essere dichiarato «idoneo all'impianto».
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