Sabato l'Odifreddi, ubiquo come un "padre Pio" laico e perentorio come "la Buonanima": due pagine (36-37) su "Repubblica", una intera (31) sulla "Stampa". Prima l'anticipazione di un intervento al romano "Festival delle Scienze" sul Concerto "Quartetto con Elicotteri" di «Karlhein (smarrita una z, Ndr!) Stockhausen» che rivela a tutti «Quel che resta da decifrare nel labirinto dell'Universo» e poi " inizio e fine " stessa frase preziosa: «Era l'autunno 2004» " racconta il suo personale incontro con lo stesso Stockhausen che nell'occasione «scivolò e diede una bella testata nel muro» restando per un po' «stordito». Anche domenica sull'"Unità" trovi il lancio per lo stesso «Quartetto con Elicotteri" euro 15/20». Ubiquo! La chiamano "informazione culturale", ma diceva a ragione Toni Servillo " proprio domenica, "In mezzora" su Rai3 " che «anche l'informazione culturale diventa spettacolo e propaganda ideologica e settaria». E così il nostro, nel primo articolo, annunciava ai lettori di "Repubblica" che noi moderni, circa il «mistero del Cosmo» abbiamo ormai superato «i miti e le religioni», pur ammettendo poi che restano "- bazzecole, ma testuale " solo «i tre grandi problemi: dell'Universo, della vita e della coscienza». Insomma: resta tutto! Ma tranquilli, perché «La scienza non si accontenta». Segue infatti conclusione trionfale, in tedesco: «Wir mussen wissen, Wir werden wissen, Dobbiamo sapere, e sapremo»! Insomma: «A chi la scienza?... A noi!». Leggi e ti torna in mente «Vincere! E vinceremo in cielo, in terra e in mare!» Allora dal balcone era "la Buonanima"! Ora, e in tedesco, fa un po' ridere.
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