Non ci sono limiti o ferite che fermano la vita di Dio
martedì 8 aprile 2025
Può il nostro corpo limitato e spesso ferito, essere veicolo della vita di Dio? La vicenda di santa Giulia Billiart risponde a questa domanda ricordandoci che il messaggio del Vangelo cammina sulle nostre gambe, anche quando esse sembrano non farcela. Colpita da una paralisi agli arti inferiori, che la limitò per 30 anni, questa testimone francese del Vangelo non si fece spaventare e lavorò per dare un futuro alle nuove generazioni, soprattutto con l’educazione delle ragazze. Nata a Cuvilly in Francia il 12 luglio 1751 in una famiglia benestante, a 16 anni dovette mettersi a lavorare a causa dell’improvvisa povertà. Nel 1873, a 22 anni, fu colpita dalla paralisi, che guarì inspiegabilmente nel 1804. Sotto la guida del suo parroco si dedicò quindi alle pratiche di pietà e al catechismo per i bambini. Nel periodo della Rivoluzione francese dovette fuggire ad Amiens perché accusata di nascondere sacerdoti, ma nemmeno questo la spaventò e decise di dare vita a una congregazione che si prendesse cura delle ragazze. Il primo nucleo nacque nel 1803 e nel 1805 Giulia divenne superiora. Nel 1809 le religiose furono costrette a spostarsi a Namur in Belgio: da qui il nome di «Suore di Nostra Signora di Namur». La fondatrice morì nel 1816. Altri santi. Sant’Agabo, profeta (I sec.); sant’Amanzio di Como, vescovo (V sec.). Letture. Romano. Nm 21,4-9; Sal 101; Gv 8,21-30. Ambrosiano. Gen 41, 1b-40; Sal 118 (119), 129-136; Pr 29, 23-26; Gv 6, 63b-71. Bizantino. Aliturgico. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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