Gli ultimi post che ha pubblicato sui suoi social – Instagram (tinyurl.com/yvbjh796), TikTok, Youtube, Facebook, Twitter – sono tutti, o quasi, dedicati ai cani: ai suoi due cani, Tempesta e Baloo, e al tema dell’abbandono dei cani (e degli altri animali domestici), che a ogni estate torna di attualità. Sto parlando di don Cosimo Schena, quarantaquattrenne parroco di Brindisi assai popolare in Rete, dove si definisce: «Il poeta dell’Amore di Dio». Al Tg1, tre mesi fa, nell’edizione “regina” delle 20, intervistato da Valentina Bisti (tinyurl.com/2ra7u862), ha dichiarato che ha affiancato agli altri suoi contenuti questo filone dell’abbandono dei cani da circa tre anni. Non che abbia smesso di postare brevi poesie in tema di fede, molto adatte a girare sui social, o altri messaggi in prospettiva evangelizzatrice. Sono molto seguiti (decine di migliaia di visualizzazioni su Instagram e TikTok) anche i video della serie “30 secondi per te”, di taglio psicologico. Ma questi sull’abbandono dei cani piacciono altrettanto.
Nel reel #stopabbandono, 185mila visualizzazioni in dieci giorni (tinyurl.com/mbjwukum), dice, tenendo uno dei suoi cani in braccio: «Sono qui oggi per dirvi una cosa importante: non abbandonate gli animali! Perché gli animali sono qualcosa di straordinario, che il Signore ci ha donato. E in questo periodo di vacanze, di estate, diventa veramente terribile incontrare tanti animali abbandonati, così, per strada. Non è una cosa bella». Piuttosto «trovategli una casa, portateli con voi… Ma non abbandonateli! Lasciarli per strada diventa un pericolo sia per loro, ma anche per le persone che guidano, o anche hanno paura degli animali. Cercate di trovare una soluzione diversa!». Meno di un minuto di parole semplici, dirette, di buon senso. Si sa che sui social foto e video di e su animali domestici sono molto radicati e attrattivi; ma è difficile dubitare della buona fede con cui don Schena realizza i suoi appelli: a lui, già popolare, non interessa acchiappare ulteriori click.
È certo invece che la vastissima area di coloro che provano affetto per gli animali domestici, o più semplicemente ritengono che vadano comunque rispettati e non trattati come un qualunque altro oggetto di consumo, trova in questo sacerdote così comunicativo una figura in cui identificarsi.
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