giovedì 12 ottobre 2023
Uniti sì, ma con molti distinguo. Sulla strage dei bambini c’è poco da sottilizzare. “Corriere” (11/10): «I bambini, l’orrore». “Repubblica” (11/10): «La strage dei bambini». “Stampa” (11/10): «La strage degli innocenti», identico al “Fatto” (9/10): «Hamas, la strage degli innocenti». Titoli fotocopia, come sempre in funzione di politica interna, per il “Giornale” (11/10): «Decapitano i bambini. Ma la sinistra si divide» e “Libero” (11/10): «Hamas decapita i bimbi. La sinistra critica Israele». Anche la “Verità” (11/10) sceglie il fronte interno: «Tifano per i macellai dei bimbi» ma per sapere chi siano i tifosi bisogna cercare nella seconda riga del catenaccio: centri sociali e il sindaco di Brescia. Sinistra Ambigua? Davvero? Domenico Quirico sulla “Stampa” (11/10), titolo: «Il male assoluto», ricorda che «nemmeno Pol Pot aveva ucciso i bambini (...). Kfar Aza è la vertigine dell’abisso». Sulla “Repubblica” Maurizio Molinari evoca i pogrom zaristi e il nazismo; ed Edith Bruck, intervistata da Brunella Giavara: «Uccidono i piccoli come facevano i nazisti, ma la vendetta non serve». Anche il “Manifesto” (10/10), pur ricordando le tante malefatte israeliane, con Tommaso Di Francesco scrive: «Non esitiamo a definire l’attacco di Hamas terrorista e barbaro», e il suo risultato sarà solo di «seppellire definitivamente la questione palestinese, i diritti democratici e laici di un popolo intero». Sul “Fatto” (10/10) Gad Lerner annota: «Trovo osceno che fra noi vi sia chi riconosca ad Hamas una legittima azione di guerra, anziché un progetto di sterminio indiscriminato». E Lucia Annunziata sulla prima pagina della “Stampa” (9/10) scrive: «Atto indegno, repellente sul piano umano, che sporca la dignità delle stesse sofferenze dei palestinesi». Doppio titolo per Paolo Giordano sul “Corriere” (11/10): lievemente ottimista in prima, «Una cura per l’odio», decisamente pessimista a pagina 5, «La fine dell’odio mai così lontana». Due righe di titolo a pagina 2 del “Fatto” (11/10): «Kibbutz, Hamas decapita i bimbi. E Israele fa 900 morti in 48 ore». Sullo stesso piano, sembrerebbe. Schierarsi? Mai. Elena Basile: «Chi non fa terrorismo scagli la prima pietra». E Alessandro Robecchi si ribella all’«arruolamento forzato delle coscienze». È davvero notte fonda, qui sull’orlo dell’abisso. © riproduzione riservata
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