Essere santi oggi non appare tra gli obiettivi di vita più diffusi, soprattutto se si parla di una santità condivisa, magari vissuta in coppia, nell’esperienza coniugale. Eppure il matrimonio cristiano conserva anche ai giorni nostri una carica profetica in grado di dare sapore e senso alla storia, perché esso è chiamato a mostrare al mondo l’amore infinito di Dio. È di questo orizzonte che i santi Montano e Massima furono testimoni nella loro epoca, e per questo pagarono con la vita durante la persecuzione di Diocleziano. Non abbiamo molte notizie di questa coppia cristiana, ma secondo il Martirologio Romano essi morirono martiri a Sirmio (odierna Mitrovica) in Pannonia, gettati in un fiume. Le fonti, in realtà, non sono concordi sulla modalità del loro martirio, ma sembra certo che Montano fosse un sacerdote – all’epoca ai presbìteri era consentito sposarsi – e che fu ucciso assieme alla moglie Massima. La loro vicenda, carica di una speranza che parla ancora ai cuori dell’umanità, si affianca a quella delle altre coppie di sposi santi dei primi secoli della storia della Chiesa, come Aquila e Priscilla, Severiano e Aquila, Mario e Marta.
Altri santi. Santi Baronto e Desiderio, eremiti (VII sec.); san Ludgero di Münster, vescovo (Frisia, 745 ca. - 26 marzo 809).
Letture. V Domenica di Quaresima. Romano. Ez 37,12-14; Sal 129; Rm 8,8-11; Gv 11,1-45.
Ambrosiano. Es 14,15-31; Sal 105 (106); Ef 2,4-10; Gv 11,1-53.
Bizantino. Eb 9,11-14; Mc 10,32-45.
t.me/santoavvenire
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