Ombre fitte su Armin Laschet, nuovo leader della Cdu tedesca. Forse esageriamo: meglio lieve nebbiolina. Omissioni, imprecisioni, approssimazioni. Da dove viene Laschet? Chi era suo padre? Per il “Corriere della sera” è «figlio di un minatore». Per la “Stampa” «di un ingegnere minerario». Eski Andino sul “Fatto quotidiano” cita il neosegretario tra virgolette: «“Mio padre era minatore e ogni giorno ad Alsdorf scendeva 1.000 metri sotto terra”. Si presenta così Armin Laschet...». Ma quando ha detto o scritto queste cose? Insomma, di chi sei figlio?
I commenti in generale sono benevoli, con l'eccezione di Renato Farina su “Libero”, uno dei rari giornalisti che scrivono in prima persona singolare (quella plurale forse domani, chissà). Tra Laschet e Merkel «a occhio e croce dev'esserci la differenza che passava tra Diego Maradona e suo fratello Hugo che giocava nell'Ascoli». Si respira la delusione. Quella tra Renato e Angela fu grande, perduta passione. Merkel, perché te ne vai? «Cresce una simpatia di cui sinceramente mi vergogno. Da italiano la fiocinerei. Ma se fossi tedesco andrei in ginocchio da lei a dirle: ripensaci Angelina, sei un fiore». Dopo aver letto queste righe accorate, Angela di fiori ne invierà a Renato un mazzo intero, con dedica. O forse no.
Neanche Farina, però, si pone la seconda domanda cruciale per diradar la foschia: Laschet è cristiano, e di quale confessione? Ed è vero, come scrive “ilsole24ore.net”, che «è stato direttore di un giornale cattolico»? Il “Giornale” assicura che «è renano e cattolico». La “Stampa” che si è «sposato con la ragazzina conosciuta al coro della Chiesa», con la “ci” maiuscola. “Repubblica” e “Corriere” tacciono. L'“Ansa” informa che «è un ex giornalista in Baviera, dove è stato anche editore di un giornale cattolico», che avrà pure un nome, ma quale? E poi: “editor” all'inglese, ossia direttore? In effetti è cattolico. Ma c'è nebbia ostinata tra Renania e Italia, tra miniere e cori parrocchiali.
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