"Musica che unisce" tutte le voci a casa
giovedì 2 aprile 2020
Ese fosse nato un modo nuovo di fare varietà televisivo? Chi lo sa. Certo c’è da lavorarci su, ma la maratona benefica di martedì su Rai 1, Musica che unisce, a favore della Protezione civile, ha offerto più di uno spunto. Non dimentichiamoci che la stessa televisione, nata come radio più teatro, trovò nel potere di seduzione della musica l’elemento giusto per dar vita alla formula del varietà inteso come spettacolo musicale. E quello dell’altra sera è stato un grande spettacolo musicale a tutti gli effetti, un varietà rimodellato sul linguaggio dei social network che di fatto stavano annientando non tanto la televisione quanto l’apparecchio principale sulla quale vederla, ovvero il televisore. In poche parole, con le limitazioni dell’emergenza Coronavirus, tv tradizionale e nuovi media hanno riportato al centro della nostra vita da reclusi il vecchio totem dei salotti e al tempo stesso hanno costretto la televisione a sperimentare nuove tecniche e nuovi linguaggi. Così Musica che unisce ha preso spunto soprattutto da Instagram mettendo insieme cosiddetti mini live per un maxi collage. Un plauso dunque alla Rai per l’iniziativa e per la decisione di mandare in onda lo show subito dopo il Tg e senza interruzioni pubblicitarie. Un plauso anche a tutti coloro che hanno partecipato: cantanti, attori, sportivi e scienziati. Detto questo, si poteva ridurre la durata (4 ore e 20 sono veramente troppe) e fare di meglio convincendo tutti i cantanti a non farsi prendere dal messaggio da dare. Molti si sono sentiti gravati di una missione diversa dalla loro, mentre l’idea iniziale, si presume, fosse proprio quella di mostrarli al naturale, in versione casalinga, senza lustrini, come loro stessi si presentano nei video che postano direttamente sui social. Alcuni ci sono riusciti, altri no. Di sicuro c’è riuscito Andrea Bocelli in versione piano bar. C’è riuscita Elisa con una grande voce. Ci sono riusciti con duetti a distanza Roberto Bolle e Virginia Raffaele, Giuliano Sangiorgi e Diodato, Francesca Michielin e Fedez. C’è riuscito anche Riccardo Zanotti dei Pinguini tattici nucleari con una canzone per la sua Bergamo scritta in tempi non sospetti. L’esperimento è comunque valso e merita riprovarci.
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