La storia, tratta dal romanzo di Robert M. Edsel, è di quelle che sulla carta ti convincono fino in fondo. Nel 1943 un gruppo di esperti d’arte, curatori di musei, storici e architetti americani si avventurarono oltre le linee nemiche in Europa per rintracciare le opere d’arte trafugate dai nazisti. La più grande rapina della storia dell’umanità fu sventata da questi uomini coraggiosi che ritrovarono sei milioni tra sculture e dipinti. Di questi sconosciuti eroi si è innamorato George Clooney che per Monuments Men, da lui diretto e interpretato, ha ingaggiato un cast stellare che comprende Matt Damon, Cate Blanchett, Jean Dujardin, Bill Murray, John Goodman. Ma se il "nostro" George è stato convincente nel raccontare l’America in film robusti come Good Night and Good Luck e Le idi di marzo, altrettanto non si può dire per l’Europa che emerge da questo affresco all’incrocio tra Ocean’s Eleven e I predatori dell’arca perduta. E così l’interesse della storia si stempera tra approssimazione storica, bozzetti da cartolina e luoghi comuni di una sceneggiatura che rincorre senza riuscirci i grandi classici di Hollywood sulla Seconda Guerra Mondiale. (A. DeLu.)
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