Mendicanti dell’Infinito per cambiare la storia
mercoledì 8 gennaio 2025
Per cambiare il mondo serve il coraggio di immergersi nella storia, come Dio si è immerso nella nostra vita, spogliandosi di tutto ciò che ci appesantisce. Esattamente come fece san Lorenzo Giustiniani, nobile veneziano che si ridusse a mendicante senza mai abbandonare studio e predicazione, per dare forma a una comunità cristiana in grado di rispondere alle sfide del mondo. Tutto sotto la guida dell’«Eterna Sapienza», la sapienza di Dio che gli era apparsa in visione in giovane età. Il primo patriarca di Venezia era di famiglia nobile ed era nato nel 1381; a 23 anni, rinunciando agli agi, si unì ad altri chierici, che poi furono riconosciuti come Canonici secolari di San Giorgio in Alga (dall’isola sulla quale vivevano). Sacerdote nel 1407, nel 1409 divenne priore, non rinunciando, però, alla questua e alla scrittura, producendo opere di ogni genere, sia destinate ai “dotti” che al popolo. Nel 1433 fu nominato vescovo di Castello, cioè pastore di Venezia e nel 1451 Niccolò V gli attribuì il titolo di patriarca dopo aver soppresso il patriarcato di Grado. Dovette da subito affrontare tempi difficili, segnati dalla lotta contro i Turchi. Il suo rigore, il suo intento riformatore e la sua testimonianza di fede lo resero un vero padre per i veneziani, che si ritrovarono uniti davanti al suo letto di morte nel 1456. È santo dal 1690 ed è copatrono di Venezia. Altri santi. Santa Gudula, vergine (650-712); beata Eurosia Fabris Barban, terziaria francescana (1866-1932). Letture. Romano. 1Gv 4,7-10; Sal 71; Mc 6,34-44. Ambrosiano. Ct 2,8-14; Sal 44 (45); Mt 25,1-13. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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