Martiri sotto l'impero il Vangelo «disturbava»
mercoledì 15 febbraio 2017
La fede è scomoda, fa traballare gli scranni del potere, sovverte l'ordine pubblico perché scardina le logiche mondane e mostra la strada per un mondo giusto e solidale dove nessuno “rimane indietro”. E fu la minaccia all'ordine pubblico la scusa che venne usata dal governatore della Rezia, Italico, per far incarcerare e poi condannare i santi Faustino e Giovita, sacerdote e diacono.
Morirono martiri a Brescia tra il 120 e il 134, all'epoca dell'imperatore Adriano, davanti al quale vennero portati da Italico, che approfittò di una vista dell'imperatore a Milano. I due erano stati convertiti dal vescovo di Brescia, Apollonio, che poi li aveva ordinati. Di certo furono tra i primi evangelizzatori del Bresciano: per questa opera attirarono su di sé le ire dei “potenti”, dimostrando quanto profetico e destabilizzante sia in ogni tempo il messaggio evangelico.
Altri santi. Santa Giorgia, vergine (VI sec.); beato Michele Sopocko, sacerdote (1888-1975).
Letture. Gen 8,6-13.20-22; Sal 115; Mc 8,22-26.
Ambrosiano. Sir 25,1-6; Sal 89; Mc 9,33-37.
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