Ricordate Maramaldo? Il giorno in cui (giovedì 26), nella notte, Enzo Baldoni veniva ucciso, Libero lo fotografava in prima pagina come «il pacifista col Kalashnikov». Ed ecco un estratto del fondo del direttore Vittorio Feltri: «La (sua) disavventura sconfina nella commedia all"italiana [...] questo bauscia, simile a certi tizi i quali, durante il week end, indossano la tuta mimetica e giocano ai soldatini [...] legge davanti alle telecamere il comunicato dei suoi aguzzini, in cui si dà del criminale a Berlusconi e glielo leggi in faccia che ne gode [...] Questo candidato alla decapitazione, sbronzo di idiozie pacifiste [...] più pirla di così è inimmaginabile». Il giorno dopo, su Libero, la firma di Feltri era sparita e il suo vice, Renato Farina, cercava di rimediare: «Era un modo per dire la verità e speravamo di aiutarlo a salvarsi la vita [...] Ora lo piangiamo. E diciamo che ci fa tenerezza il suo sogno». Ricordate il coccodrillo?
CODE E VELENII latini dicevano «In cauda venenum». Non soltanto nello scorpione. A volte il veleno sta in una sola parola. In un fondo del Corriere della sera (domenica 22), Piero Ostellino attribuiva ai residui culturali di fascismo e comunismo la «concezione organicistica della società» e il «neocomunitarismo anti-individualista» della Costituzione, in cui - concludeva - «postmarxisti e postgentiliani» sono «accomunati nella teologica [...] avversione per il liberalismo». E come poteva un "laico" non tirare in ballo, per assurde accuse, Chiesa e teologia? A volte, però, il veleno laicista sta anche nella testa. Il Manifesto (giovedì 26) a commento della pace ottenuta a Najaf dall"ayatollah Sistani, si apriva con questo titolo: «Le vie del signore», che è palesemente una citazione cristiana, ma con la "s" minuscola (miserie dell"anticlericalismo) è un piccolo dispetto sia al Dio cristiano sia ad Allah. Lo stesso giorno, su Repubblica, Vittorio Zucconi riferiva il favore del vicepresidente Usa Cheney al matrimonio tra gay e lo contrapponeva al «fanatismo degli elettori della destra di Dio». Per i "laici" l"opinione diversa è fanatismo. Ancora giovedì, il fondo dell"Indipendente di G. B. Guerri sul referendum sulla fecondazione artificiale si apriva così: «Quando il Vaticano pretese l"urgente approvazione della legge sulla fecondazione assistita, il Parlamento italiano ubbidì diligentemente». Pur di spargere veleno, i difensori dello Stato cosiddetto "laico" non temono di screditarne anche la massima istituzione.
MIRACOLIDopo la visita del Papa, La Stampa (giovedì 19) ha dedicato il titolo delle lettere al Direttore ai «miracoli di Lourdes». Il lettore Bertinatti scriveva: «Il numero dei "miracoli certificati"» raggiunge «un totale di 66, a fronte di una richiesta di sei milioni di fedeli l"anno da quasi 150 anni. Pertanto le mancate guarigioni non dovrebbe essere molto lontano dal miliardo e già questa percentuale dovrebbe far sorgere qualche dubbio nei pellegrini».Qualche dubbio l"ho io circa la competenza di costui in religione e statistica. Come quel sottosegretario per il quale «visitare i carcerati rientra nelle "beatitudini"» (Repubblica, sabato 21).
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