Maestro di quella parola «pericolosa» che sovverte i poteri e cambia la storia
domenica 22 gennaio 2023
La parola può essere pericolosa, perché può mettere a rischio il potere costituito, corrodere gli interessi personali, mettere a nudo le prepotenze del mondo. Ecco perché il mondo non sopporta chi sa rendere conto della propria fede e cerca di mettere a tacere coloro che sanno narrare la meraviglia del Vangelo. Questo fu il destino di san Vincenzo di Saragozza di uno dei santi più cari alla devozione della Chiesa spagnola: era un diacono a Saragozza, cresciuto, come si usava all’epoca, al fianco del vescovo Valerio. Proprio grazie alla sua abilità nell’arte oratoria, Vincenzo fu scelto come primo collaboratore del presule, posizione che occupava quando scoppiò la violenta persecuzione anticristiana voluta dall’imperatore Diocleziano all’inizio del IV secolo. Così nel 304 diacono e vescovo vennero denunciati, arrestati e portati a processo. Davanti al giudice Vincenzo dimostrò di essere l’oratore più abile e quindi “pericoloso” difensore della fede cristiana e per questo venne subito preso di mira e condannato a subire atroci torture, che lo portarono alla morte. Altri santi. San Gaudenzio, vescovo (327-418); san Vincenzo Pallotti, sacerdote (1795-1850). Letture. Romano. III Domenica del Tempo Ordinario o della Parola di Dio (Anno A). Is 8,23-9,3; Sal 26; 1Cor 1,10-13.17; Mt 4,12-23. Ambrosiano. III Domenica dopo l’Epifania. Es 16,2-7a.13b-18; Sal 104 (105); 2Cor 8,7-15; Lc 9,10b-17. Bizantino. 1Tim 4,9-15; Lc 19,1-10. t.me/santoavvenire
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