Perché tanti ragazzi, ma non soltanto loro, sembrano avere abbandonato l'impegno politico attivo? Si mostrano apatici, ma non lo sono affatto. Oggi un giovane di talento ha una possibilità informativa che un tempo noi ci sognavamo e io credo che la stia mettendo a frutto in forme e luoghi che magari sono già sotto i nostri occhi, seppure camuffati e non facili da individuare. Inutile negare lo scarto drammatico che l'adolescente percepisce negli adulti fra linguaggio ed esperienza. Se le nostre parole non sono legittimate dalla vita da cui dovrebbero scaturire, difficilmente avranno il sentore del vero. Al contrario, parranno false, gratuite, sterili, vane. Viceversa, anche l'esistenza di ciascuno di noi deve essere illuminata dal pensiero. Si tratta di una condizione che la letteratura contemporanea registra ormai da anni, non solo in Italia, con evidenza incontrovertibile: i migliori risultati narrativi interrogano la convenzione romanzesca, la chiamano in causa, la mettono in discussione, scoprendo i suoi ingranaggi oppure assimilandoli quasi fossero maschere di carnevale. Abbiamo bisogno di persone credibili che non si limitino a enunciare proclami: uomini e donne capaci di bruciarsi le mani pur di realizzare l'azione in cui credono. Saranno loro a riconquistare la fiducia dei più piccoli.
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