No Martinez, no party, anzi niente partita. Se Lautaro Martinez non maradoneggia è assodato: l’Inter non passa. È successo anche a Parma dove la rimonta degli emiliani (da 0-2 a 2-2) l’ha lanciata il funambolo Bernabé e si è concretizzata, guarda caso, con l’uscita dal campo di Lautaro. Questo è il campionato (Bologna-Napoli per noi si gioca a rotative chiuse) e stasera per i nerazzurri c’è la Champions: a Monaco contro il Bayern incerottato per andare in semifinale e inseguire il sogno del “triplete”. Tudor il terribile invece, insegue il terzo risultato utile di fila sulla panchina della Juventus. Con il tecnico serbo per i bianconeri buona la prima con l’Udinese e anche la seconda all’Olimpico contro la Roma di Ranieri che puntava all’ottava vittoria consecutiva e ha dovuto accontentarsi dell’1-1. Sembra una Juve rigenerata nella testa e nei muscoli quella di Tudor e nessun tifoso bianconero rimpiange l’ectoplasmatico Thiago Motta, che 12 giorni dopo l’esonero, ha rotto il silenzio. Megaintervista sul Corriere della Sera concessa allo juventino-kennediano Walter Veltroni, per i millennials aggiungiamo, segretario del Pd, un "semiPremier" dal 2007 al 2009 (bienno infausto per i bianconeri, retrocessi in B per Calciopoli e ricostruzione molto dal basso). Tranne il titolo-rimpianto, “Juve dovevi darmi il tempo”, nulla da ricordare nelle due pagine fitte di domande con risposte da “sono pienamente d’accordo a metà con il mister”. Una curiosità personale, che estendo ai rari lettori dei giornali cartacei: ma perché al Corrierone allenatori di grido come Motta, calciatori e campioni vengono puntualmente intervistati dal tandem Veltroni-Cazzullo e non dai giornalisti della nobile redazione sportiva? Purtroppo una dichiarazione di Thiago Motta fa più notizia del povero Sebastiano Russo: arbitro 19enne picchiato selvaggiamente durante una gara di under 17, Calcio Riposto-Pedara. Le immagini sul web si commentano da sole e l’Associazione italiana arbitri dopo questo episodio, che segue le aggressioni accadute in Campania, Veneto e Lazio, ha oscurato il proprio sito internet e pubblicato una foto emblematica: due mani in primo piano che si riparano dalle botte. Per fortuna non esiste solo il tifo violento e la “cultura ultrà” contempla gesti solidali e di chiaro fairplay. Uno di questi, molto toccante, fa onore alla Curva Sud romanista che ha omaggiato la memoria di suor Paola, storica tifosa della Lazio spentasi a 77 anni, con questo striscione:
“Un ricordo a chi ha dedicato la propria vita ad aiutare bambini, malati e detenuti… RIP Suor Paola”. Un messaggio per niente scontato, specie nella settimana che porta al derby. Sarebbe bello se Lazio-Roma domenica sera fosse ancora una sfida nel segno del rispetto e della speranza, acronimo di “So.Spe.” l’Associazione di suor Paola. Sarebbe il massimo poi se la Curva Nord laziale e la Sud romanista, unite per una volta, dedicassero a suor Paola un coro che salga fino in Cielo dove ora brilla la sua stella.© riproduzione riservata

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