Dei tre episodi che hanno portato sullo schermo l'esiguo romanzo Lo Hobbit di Tolkien, per un totale di oltre otto ore, quest'ultimo ci sembra decisamente il migliore. Se Un viaggio inaspettato era un lungo, estenuante prologo, ne La desolazione di Smaug dominava una soporifera atmosfera di attesa rotta solo, alla fine, dall'apparizione del drago. L'epica Battaglia delle cinque armate porta invece dritto nel cuore della vicenda, puntando allo scontro definitivo tra nani, elfi, umani, creature della foresta e orchi. Più cupo e teso dei precedenti, il film si ricollega a Il signore degli anelli e mette in scena relazioni impossibili, re e sfortunati amanti di stampo shakespeariano, scene di massa che rimandano a Ran di Kurosawa, paesaggi che fanno pensare ai western di Ford. Il tutto impastato con la tematica tolkieniana dell'oro che corrompe e porta alla follia chi si lascia sedurre dal suo bagliore.Alessandra De Luca
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