Fa discutere lo speciale di Storie maledette che Franca Leosini ha dedicato all'omicidio di Marco Vannini con una lunga intervista al presunto colpevole, Antonio Ciontoli, in onda su Rai 3 in due parti, domenica 30 giugno e martedì 2 luglio. La morte di Marco, ventenne di Cerveteri, risale al maggio 2015 in seguito a un colpo di pistola nella casa della fidanzata, Martina Ciontoli, nella vicina Ladispoli. Quella sera, oltre a Martina e Marco, erano presenti in casa Ciontoli il padre Antonio, la madre Maria e il fratello Federico con la fidanzata Viola. Ad autoaccusarsi di uno sparo accidentale è sempre stato Antonio, sottufficiale di Marina, condannato in primo grado a 14 anni per omicidio volontario, ridotti in appello a 5 per omicidio colposo e ora in attesa della Cassazione. Marco, però, sarebbe morto per l'incredibile ritardo con cui è stato chiamato il 118 e per non avere spiegato all'operatore cos'era realmente successo. Per questo sono stati condannati a 3 anni anche la moglie e i due figli di Antonio. Tralasciamo le polemiche interne a Rai 3 tra la Leosini e Federica Sciarelli, conduttrice di Chi l'ha visto?, che avrebbe chiesto senza successo di intervistare Ciontoli, e quelle esterne della Leosini con Le Iene di Italia 1 per il loro modo di fare giornalismo. Chiediamoci piuttosto se questo speciale sia servito a far capire qualcosa su una vicenda in cui nulla è chiaro. La Leosini, come al solito, sguardo severo e lettura del testo con variazione dei toni dall'accusatorio al moralistico, affronta una sentenza non passata in giudicato e quindi con il rischio di interferire sulle decisioni della Cassazione. Ciontoli lo sa e accetta un'intervista che lo distrugge, ma gli offre l'opportunità di invocare il perdono. A parte questo, non dà le risposte attese su cosa sia realmente successo quella sera, come mai lo sparo in bagno con Marco in vasca, perché il ritardo nel chiamare l'ambulanza e parlare di un buco causato da un pettine a punta, ma soprattutto perché è stato tirato in ballo Federico, anche dalla madre di Marco, quando lui è reo confesso? Domande senza risposta. Storie maledette è servito a poco, se non a ferire ulteriormente le vittime: Marco e i suoi genitori.
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