Tra le tante storie più o meno leggendarie che il Medioevo ci ha lasciato, ce n'è una che ci narra di una regina delle tribù ebraiche della Berberia, Kahina, che alla fine del VII secolo sarebbe stata a capo di una coalizione militare di ebrei e cristiani contro gli arabi e sarebbe poi morta in battaglia. Il più grande storico del mondo arabo, Ibn Khaldun, ne riconferma l'autenticità alla fine del Trecento nella sua Storia dei Berberi. Del resto, che cristiani ed ebrei popolassero il Nordafrica prima dell'invasione araba, e che la maggior parte di loro abbiano finito per convertirsi all'islam, è un fatto storico. Poco si sa di questa regina guerriera, e quel che sappiamo è avvolto nelle nebbie della leggenda, ma il fatto che Ibn Khaldun, sempre attento a ricostruire i fatti della storia liberandoli delle loro incrostazioni leggendarie, ne abbia parlato come di una realtà storica è significativo. La leggenda d'altronde ci riporta ad un Mediterraneo in cui ancora i giochi sono aperti, in cui bizantini, ebrei, cristiani d'Occidente e musulmani si scontrano gli uni con gli altri, combattono, stringono alleanze. I fronti si sarebbero irrigiditi solo più tardi, con la scomparsa degli ebrei dal teatro dello scontro e la divisione tra cristianità e islam.
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