Le radici cristiane dell'Europa nei canti del Codex Las Huelgas
domenica 1 agosto 2004
Ogni riga, ogni capoverso, perfino ogni margine degli innumerevoli codici che si sono tramandati fino ai giorni nostri rappresenta la voce incorruttibile del tempo. Ogni pagina sfogliata è un brano di storia che svela straordinari tesori: la testimonianza diretta di grandi imprese collettive ed eventi eccezionali, ma anche di vicende private e piccoli gesti quotidiani; di speranze, sofferenze, preghiere. Nel ricco panorama musicale e spirituale della Spagna medievale, insieme con la celeberrima raccolta delle Cantigas di Alfonso "il Saggio", alcuni importanti manoscritti si impongono con autorevolezza nel rivelare in profondità le radici cristiane della nostra cultura: come il "Liber Sancti Jacobi" (meglio conosciuto come "Codice Calixtinus"), che rappresentava una guida completa per il pellegrino diretto a Santiago de Compostela, o il "Llibre Vermell", così chiamato a causa del colore vermiglio della custodia con cui venne rilegato dai monaci del santuario di Montserrat, presso Barcellona. Ma soprattutto il "Codice di Las Huelgas", che deve il suo nome al convento reale situato nei pressi di Burgos (fondato nel 1187 e consacrato alla Vergine), dove il volume venne compilato durante il XIV secolo con l'intento di fornire una sorta di antologia delle forme e degli stili musicali in voga nel repertorio sacro tra 1100 e 1200; all'interno sono stati affiancati 45 pezzi monodici e 141 polifonici in lingua latina, scrupolosamente suddivisi per genere, utilizzo liturgico e numero di voci richieste. Sotto il titolo di Temple of Chastity, l'ensemble femminile Mille Fleurs ha riunito alcuni dei più significativi brani del "Codex Las Huelgas" (cd pubblicato da Signum e distribuito da Jupiter), facendo risaltare i segni inequivocabili del fantasioso processo di continua assimilazione e rielaborazione che andava interessando lo scenario musicale dell'epoca, sotto l'influenza francese della grande Scuola parigina sorta intorno alla cattedrale di Notre Dame, ma anche delle spinte innovative che stavano per dare vita al fenomeno dell'Ars Nova: tra melodie gregoriane e andamenti di danza, canti processionali e motivi di chiara ascendenza popolare, la testimonianza esemplare del senso di unità nella fede in cui si riconosceva l'intera Europa.
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