Oggi per chi scrivo? Il mio non è uno sfogo personale sui fatti del giorno, vorrei fosse un aiuto per chi cerca di parlare con un amico. Anch'io ho le lacrime agli occhi questa mattina perché ho deciso di riporre nelle loro scatole le figure del mio presepio. Chissà se il prossimo anno lo potrò ricostruire, penso, mentre prendo tra le mani quel Gesù Bambino che oggi mi sembra abbia freddo nel suo piccolo telo bianco che lo copre un poco. Allora lo avvolgo in un grande fazzoletto di seta, ma anche questo non mi sembra sufficiente per lui. Ce ne vuole uno dai bei colori perché possa fare nel suo lungo solitario anno dei sogni felici! Tutti gli altri: pastori, cammelli, pecore e Re Magi, uno vicino all'altro, avranno di che raccontarsi durante i dodici mesi dell'anno nuovo. Parleranno anche loro di ciò che hanno visto e sentito: rivoluzioni, guerre, malattie e morte. Ma due piccoli angeli con le ali di cera dorata diranno di aver sentito cantare anche le lodi del Signore, di aver visto bambini sorridere e di aver consolato chi accarezzava un malato che aveva le lacrime agli occhi, di aver visto chi aiutava un vecchietto a mangiare seduto solo sotto un albero al freddo. Ora i piccoli angeli con le ali di cera ricoperti di carta bianca forse continueranno a parlare tra loro anche mentre io li appoggio piano sul fondo della loro scatola. Ma il povero Giuseppe di legno scuro sa di essere solo rispetto agli altri perché troppo grande e allora, come per consolarlo, io lo ricopro di fili d'argento che brilleranno come una cometa nei cieli della Galilea. L'unica con il viso sereno è Maria, lei sa che resterà durante tutto l'anno sul mobile della mia camera da letto dove ogni sera ci diremo in una lingua solo a noi nota: buona notte. A domani. Ora è tempo di aprire i giornali e mantenere un equilibrio interiore anche di fronte agli avvenimenti a volte incomprensibili. Come a essere prepotenti e irragionevoli, pronti alla lotta e alla vendetta anche nei paesi che abbiamo sempre guardato come esempio di democrazia ed equilibrio? Cosa lasciamo ai nostri figli e nipoti? Dove troveranno quella pace del cuore che costruisce la speranza e la loro saggezza del domani? Di cosa ci dobbiamo pentire, visto che abbiamo pensato più alla nostra vita che al loro futuro?
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