Nel gergo scientifico e in quello di polizia, si usa l’acronimo «Nps». Designa l’ampia e pericolosa categoria delle «nuove sostanze psicoattive» che si affacciano nel multiforme mercato dello spaccio. Solo nell’ultimo anno, in Italia sono state identificate 70 nuove Nps. Dopo la pandemia, i giovani hanno iniziato a consumarne di più: dai «cannabinoidi sintetici» alla potente «ketamina», fino ai «catinoni» e alla «Salvia divinorum» (che non si usa per cucinare). Un mercato in espansione, che nel 2023 ha visto160mila studenti farne uso almeno una volta, con potenziali rischi per la salute.
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