Le immagini cristiane in Rete: una sfida per educare ridendo
mercoledì 17 novembre 2021
Inconfondibili nella loro missione di presidiare le intersezioni tra culture pop contemporanee (soprattutto fantasy, videogame, fumetti e manga, giochi di ruolo...) e fede cattolica, i "Cattonerd" hanno appena avviato la seconda stagione del loro "sabato trashendentale". Ogni settimana presentano due immagini a tema cristiano, caratterizzate dal "cattivo gusto" estetico di chi le ha realizzate, e le sottopongono a una sorta di referendum presso i 10mila follower della pagina Facebook ( bit.ly/3Dm8U2n ). Il 13 novembre erano in lizza due statue di Cristo. L'una, che si trova nelle Filippine, riproduce in dimensioni gigantesche il Gesù della Divina Misericordia: sono soprattutto i due enormi raggi che fuoriescono dal petto a compromettere lo sforzo dell'autore di rendere nella scultura la celeberrima visione di santa Faustina Kowalska. L'altra – che si trova in Corea del Sud ed è risultata, tra le due, la più "trashendentale" – riproduce un Cristo crocifisso non credibile perché straordinariamente muscoloso (come se fosse un culturista); al tempo della sua installazione, nel 2016, fu subito oggetto di popolarità digitale negativa. Riprendendo sul loro sito ( bit.ly/3wTB5TH ) la conferenza "Non è bene che l'uomo sia solo nel web", tenuta presso la parrocchia reggiana di Montecavolo e Salvarano lo scorso settembre, i "Cattonerd" hanno offerto le ragioni serie che stanno sullo sfondo di queste loro scanzonate rassegne. Tra i «suggerimenti per poter comunicare al meglio la fede sul web», ecco infatti l'importanza della «comunicazione visiva», sulla quale sono basati «la maggior parte dei social». Dunque attenti a creare, o riprodurre, «contenuti gradevoli alla vista» e non immagini "trashendentali". Per farlo, senza competere con chi realizza «contenuti grafici, fotografici o illustrati a livello professionale», è sufficiente «guardare a chi già lo fa in modo efficace e magari ispirarsi», perché «il gusto e l'amore per il bello vanno anche educati».
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