Al via le vacanze, nelle seconde case, ma anche nei B&B e nelle aziende agrituristiche. I carruggi dei paesi della Liguria hanno ricominciato ad animarsi, dando un segnale di ripartenza, se è vero che un’alta percentuale farà vacanze in Italia. Tuttavia è difficile mettere in conto almeno 2 ore in più del normale per raggiungere questa regione che paga un doppio scotto: prima il lockdown, ora l’isolamento per via dei lavori di manutenzione delle gallerie, con disagi alla viabilità che suonano come un deterrente. Il 15 luglio sarebbe la data che porterebbe a un alleggerimento delle interruzioni, mentre la scelta del treno è limitata dalle distanze di sicurezza e di meno posti a disposizione, per cui le Regioni del Nord ora chiedono di abolire la restrizione. Ma anche la spiaggia ha i posti contingentati e tutto diventa difficile. C’è poi l’affitto dei posti letto: molti inibiscono la sola notte per i costi relativi alla sanificazione e mettono il paletto della settimana. Eppure il commissario straordinario del Turismo della Regione Liguria, Pier Paolo Giampellegrini, non demorde, giustamente, perché questa, nonostante le difficoltà, è un’occasione per scoprire una regione in maniera diversa. Nello scorso weekend ci ho provato: a Rapallo a fare la spesa nel negozio di Guido Porrati, dove ho incrociato persino il sindaco di Milano, Beppe Sala, che aveva incontrato a Santa Margherita Ligure il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci per ribadire l’amicizia tra le città e la voglia di ripartire insieme. Poco più a avanti, all’uscita di Carrodano mi sono diretto nei borghi all’interno: Cornice, Sesta Godano, Carro, che è il paese di sant’Antonio Maria Giannelli, già vescovo di Chiavari e di Bobbio. Le suore “Giannelline” custodiscono quei luoghi in maniera esemplare: attorno alla casa natale, una fioritura di ortensie mai vista, che da sola è motivo di attrazione. C’è la loro casa di accoglienza, che offre intorno passeggiate rilassanti, ancor più percorrendo la via crucis in mezzo alla natura. Sempre in paese ci sono due aziende agrituristiche, dotate di spazi per il campeggio, il Filo di Paglia e Cà du Chittu, che da poco è in gestione a una coppia di giovani olandesi, decisi a cambiare vita. Si mangiano i tortelli di borragine e tutto il resto proviene dal loro orto. Per il mare non c’è stato tempo, perché il delizioso borgo di Cornice è stato come un rapimento, ancor più per il vino dell’azienda omonima che lavora in regime naturale. È stato divertente questo turismo dell’incontro, che forse chiede uno sforzo di iniziativa, ma alla fine ripaga, umanamente e fisicamente.
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