Ricevo da un amico digitale, via Whatsapp, una "cartolina" recante il volto di Giovanni Paolo II e una frase che gli viene attribuita: «Vi diranno che non siete abbastanza. Non fatevi ingannare, siete molto meglio di quello che vi vogliono far credere». Non mi pare proprio farina di quel sacco, ma provo lo stesso a fare qualche verifica in Rete: quando l'ha detto? rivolto a chi? Ricorre spesso, sempre firmata da Karol il Grande, ma mai contestualizzata. Infatti, volto al singolare, l'incipit, popolarissimo, è perlopiù anonimo. Certo, l'espressione è così generica che ha bisogno di autorevolezza, e chi più autorevole di un Papa, contemporaneo e già santo? In ogni caso, secondo me non è sua. Se sbaglio mi correggerete...
Un altro amico digitale posta su Facebook un testo con il solo nome dell'autore: Maurice Bellet, noto filosofo e teologo francese da poco scomparso (qui, su "Avvenire", il bel necrologio di Daniele Zappalà tinyurl.com/y77yf733). È un passo lungo e bellissimo, con tanti riferimenti tuttora attuali per la vita comunitaria, religiosa e civile. Il leitmotiv, che è anche lo spunto d'attualità che induce a ripubblicarlo, è «Voi inizierete con il rispetto». Si comprende facilmente che sono le parole con le quali l'autore – che è davvero Bellet – immagina che Dio consegnerebbe, oggi, i dieci comandamenti. Un po' di ricerche sul web, dove questa pagina non è particolarmente popolare, mi conducono a un blog molto rarefatto, "Piazzapiccola" ( tinyurl.com/y94ub27c ), che cita come sua fonte l'annata 1974 della rivista francese "Christus". Ringrazio il secondo amico digitale per la condivisione di tanta saggezza; perdóno a lui la citazione incompleta, e anche all'altro (un po' a fatica) l'attribuzione che suppongo sbagliata. Voglio obbedire a un comandamento di Dio secondo Bellet: «Non rinchiuderete il vostro fratello, il vostro simile in una prigione».
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: