«Altro è quel ch'è sufficiente per un uomo, altro quel che richiede la sua umanità" (Varrone, De lingua Latina, 8,16)
Certamente nessuno ignora che niente nella vita la Natura ha dato ai mortali senza fatica. Per gli scrittori antichi questo fatto è diventato proverbiale, e gli ebrei dicono che questa sia stata una sorta di punizione divina, dopo che il progenitore di tutta l'umanità osò cogliere e gustare quel solo frutto che Dio onnipotente gli aveva proibito. Infatti, dopo aver sorpreso Adamo che mangiava, Egli, giudice e difensore dell'intero universo, con voce tonante come dalle nubi disse: «Con fatica ricaverai il cibo nei giorni della tua vita!». I fastidi di questa punizione si son diffusi per secoli anche tra noi, benché ignari d'ogni colpa, in quanto generati da stirpe tanto scellerata. Eppure gli uomini, che non hanno mai dimenticato la tranquillità originaria, hanno iniziato a usare a proprio utile l'inventiva e l'ingegnosità ricevuta dai loro antenati, né è passato molto tempo prima che, anzitutto fruendo dell'aiuto degli animali e poi delle macchine, abbiano aggirato gran parte della pena. Così quindi è accaduto che molti uomini, che furon fiorenti d'ingegno, si siano impegnati con tutte le forze per render la vita umana quanto migliore possibile, liberandola dalle fatiche. Se i progressi della società umana si dovessero misurare con questo metro, mi venga un colpo se è mai esistita età più fortunata della nostra! Ora infatti non ci son campi, né c'è alcun genere d'animali che resista a darci i suoi prodotti anche dopo l'uso di qualche strumento tecnico. I venti inoltre, per il cui soffio freddissimo è incredibile quanti uomini sian morti congelati al tempo dei nostri padri, ormai a stento accarezzano le nostre case, difese da muri spessi e riscaldamenti. Che dirò poi delle malattie? Certamente sono pochissime quelle che non abbiamo ancora del tutto sconfitte. Aggiungi i mezzi di trasporto, coi quali quasi d'un balzo percorriamo tutto il mondo, gli strumenti con cui più velocemente che con uno schiocco di dita troviamo qualunque cosa. Che dire del fatto che già stiamo quasi volando verso un transumanesimo? In sintesi: ormai non ci siamo noi sottomessi alla natura, ma l'abbiamo sottoposta a noi, a tal punto da dire che ora gli uomini sono già veramente padroni dell'arte di vivere secondo il proprio vantaggio. Ti chiedi quindi perché continuo a corrugare la fronte? Perché temo che, in tanta abbondanza di mezzi, ci dimentichiamo che bisogna vivere non solo comodamente e a lungo, ma anche bene e felicemente.
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