Abbiamo tutti un angolo nascosto, un sospiro sospeso, un cassettino della mente dove chiudere le parole che non sappiamo dire, il messaggio mai inviato, una poesia che non avremmo dovuto scrivere. Un mondo piccolo a ricordare che per vivere hai bisogno di poco, che per stare bene bastano la foto di tuo padre nel portafoglio, le chiavi di casa, un biglietto affettuoso e qualcuno che ti faccia sentire importante. Quell'universo, di fantasia, di lacrime, di speranze sta tutto in una scatolina, e il cuore in fondo non è poi tanto più grande. Il segreto è nell'aria che respira, negli abbracci dati e avuti, nell'attenzione agli altri. Un'educazione all'amore che Sandra Sabattini ha imparato in soli 22 anni. Parlo della ragazza, la "fidanzata" romagnola, morta nel 1984 e proclamata beata l'ottobre scorso. In processione, come reliquia, è stata portata appunto una scatolina, di caramelle, conservata dal suo ragazzo di allora. Dentro, un capello di Sandra, quasi a ricordarci che il Padre buono sa quanti ne abbiamo in capo, li conta tutti. Compreso quello che custodisci come un apostrofo della memoria, come una virgola in una storia che sa di infinito. Come un filo a unire la terra e il cielo. Sottile, delicato, soffice, però tenace, che con le mani non lo puoi spezzare. Come un capello.
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