Il 9 settembre 1973 Novella Calligaris, una ragazzina diciottenne minuta nel fisico, ma gigantesca nella volontà, vince ai campionati del mondo di nuoto di Belgrado (ancora Jugoslavia) la medaglia d’oro negli 800 stile libero e, con il tempo di 8’52”973, si prende anche il record del mondo. L’anno prima Novella aveva vinto, a Monaco, le prime medaglie olimpiche della storia del nuoto azzurro e l’anno dopo, non ancora ventenne, si sarebbe ritirata. Una carriera brevissima, ma costellata di successi e record: oltre alle medaglie e record citati, 71 titoli italiani e 21 europei, restando l’unica donna medagliata olimpica nel nuoto fino all’avvento di Federica Pellegrini. Per gli atleti talvolta il post carriera è un percorso complicato, fatto di incertezze, difficoltà o addirittura fallimenti. Non è questo il caso di Novella, che dopo aver cambiato l’immagine del nuoto nel nostro Paese, si occupa soprattutto di comunicazione dello sport. Niente più piscine, le sue “corsie” diventano la carta stampata e la televisione, con un’attenzione speciale allo sport sociale, ai suoi valori, al suo essere strumento educativo e di benessere psicofisico. Cinquant’anni di competenza, gentilezza e garbo che volano, in un attimo. Nel 2021 diventa meritatamente Presidente dell’Associazione “Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia” fondata 75 anni fa. In sostanza la sessantottenne Novella deve decidere come organizzare la festa per due anniversari: i cinquant’anni dal suo record del mondo e i tre quarti di secolo dell’Associazione che presiede. «Mi trovate una muta taglia XS?» chiede e poi dichiara: «Attraverserò a nuoto lo Stretto di Messina». L’impresa, portata a termine proprio il 9 settembre scorso, cinquant’anni anni dopo il record di Belgrado, ha certamente una dimensione legata alle capacità fisiche, anche se chi la conosce sa che, i 3.5 km che separano la Calabria dalla Sicilia, Novella li avrebbe potuti fare un paio di volte andata e ritorno, tipo vasche di un nuotatore della domenica. Tuttavia, la dimensione più importante dell’impresa di Novella è nel messaggio che ha voluto comunicare: un manifesto, scritto a bracciate, sul valore educativo dello sport (unire, non dividere) e sull’attività fisica, a qualsiasi età, come strumento di benessere psicofisico. Tutto ciò, nello stile di Novella, non quello “libero” dove eccelleva, ma uno stile educato e delizioso, come l’intera sua vita. Insomma, dopo aver fatto innamorare l’Italia nel 1973 davanti a un televisore in bianco e nero, Novella ha dimostrato, nel 2023, come lo sport sia fonte di ispirazione e felicità. La rivoluzione gentile, lo sport come nuovo modello di welfare e come diritto indipendente da età, talento, colore della pelle, disponibilità economica è inesorabilmente partita. Testimonial questa signora in gran forma e con il sorriso stampato sul viso, campionessa a 19 come a 68 anni.
Il record del mondo le fu strappato tanti anni fa, ma la corona da Regina di quella “gente in movimento” che si prende cura di sé attraverso l’attività fisica e magari la fa nel contesto e nella bellezza del nostro paesaggio, dei nostri mari, spiagge, laghi, fiumi, colline, montagne o parchi è saldamente sulla sua testa.
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