Dal bianco e nero al colore per sottolineare che si tratta di una storia vera trasferita sullo schermo. Ma non solo: durante la dissolvenza cromatica una voce fuori campo dà il via alla pioggia, al movimento comparse, al motore e all'azione, insomma al «Ciak si gira». Chiara, pertanto, l'idea degli autori, Ed Sinclair e Will Sharpe, che firmano la serie Landscapers - Un crimine quasi perfetto, da ieri sera su Sky Atlantic e in streaming su Now. Già dalla prima sequenza si capisce che siamo di fronte a una libera ricostruzione, con il ricorso anche a tecniche cinematografiche particolari, di fatti realmente accaduti, ovvero della drammatica vicenda dei coniugi Susan e Christopher Edwards, che in Inghilterra, nel 1998, si sono macchiati dell'omicidio dei genitori di lei, dell'occultamento dei cadaveri nel giardino di casa e del furto dei loro conti bancari. I due sono stati scoperti solo nel 2013, rintracciati in Francia, e condannati a 25 anni. In questo caso, trattandosi di una storia vera, non esiste spoiler. Inoltre, come detto, più che la vicenda conta il modo di raccontarla, le scelte registiche. Questo, ovviamente, vale sempre, ma nel caso di Landscapers ancora di più, anche perché, come accennato, la tecnica è piuttosto audace, con momenti persino surreali, ad esempio quando l'autore di una mail si materializza davanti al destinatario oppure quando gli investigatori si ritrovano sulla scena del crimine mentre viene compiuto. Nel gioco finzione-realtà rientra la passione di Susan per il cinema e in particolare per Gary Cooper tanto da ritrovarsi dentro ai suoi film. In qualche modo gli stessi coniugi Edwards sono fuori dalla realtà, chiusi al mondo, annientati nel loro rapporto. Molto bravi in questo scavo psicologico i due protagonisti: Olivia Colman e David Thewlis.
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