La profezia della pace nel coraggio di sette donne
mercoledì 20 marzo 2024
Sette donne coraggiose, icona vivente di quel carisma femminile che è portatore di un messaggio di pace, perché si oppone senza timore alla violenza del mondo: è questo il modello che oggi la liturgia ci propone, ricordando le figure di santa Claudia e delle sue compagne di martirio, Alessandra, Eufrasia, Matrona, Giuliana, Eufemia e Teodosia. Si tratta di una vicenda che ebbe luogo ad Amiso, oggi in Turchia, all’inizio del IV secolo, al tempo dell’imperatore Massimino Daia (305-313): queste sette testimoni della fede ebbero il coraggio di rivolgersi al preside della città, denunciando la crudeltà e l’ingiustizia nelle condanne a danno dei cristiani. Avendo osato opporsi all’autorità vennero portate davanti al giudice e venne chiesto loro, dopo essere state flagellate, di rinnegare la propria fede e di sacrificare agli dei. Tutte e sette le donne senza esitare rifiutarono di abiurare e di compiere i gesti dei riti pagani. Vennero quindi condannate a morte e gettate in una fornace ardente. Se i contorni storici e biografici si perdono nei secoli, appare attestata l’antichità del culto, che oggi conserva tutta la sua profezia. Altri santi. San Giovanni Nepomuceno, sacerdote e martire (1330-1383); santa Maria Giuseppina del Cuore di Gesù, fondatrice (1842-1912). Letture. Romano. Dn 3,14-20.46-50.91-92.95; Dn 3,52-56; Gv 8,31-42. Ambrosiano. Gen 49,1-28; Sal 118 (119),137-144; Pr 30,1a.2-9; Lc 18,31-34. Bizantino. Gen.43,25-31a.45,1-16; Pr 21,23-22,4. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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