«Una parola ha forza in sé e per sé. Si trasforma dal nulla in suono e significato; dà origine a tutte le cose. Per mezzo delle parole un uomo entra in sintonia di significati con il mondo. E il mondo è sacro».
Si può pensare alla parola come la conseguenza, articolata e poi scritta, di un suono. Qui leggiamo che invece è la parola all'origine, che dal nulla si muta in suono.
N. Scott Momaday, nato nel 1934, il massimo scrittore nativo d'America, Premio Pulitzer, accademico, è uno degli autori più importanti d'America e del mondo per la potenza visionaria e poetica della sua narrazione, nutrita di sapienza magica. Non solo in Casa fatta d'alba, il suo capolavoro, ma in tutta la sua opera, si manifesta scrittore-sapiente, secondo l'antica tradizione che dalle origini conduce a Yeats e che affascina Borges. La parola, scrive in queste righe radianti, contiene forza in sé, forza originaria che agisce e mette l'uomo in comunicazione con i significati del mondo. La parola non è soltanto mezzo di comunicazione tra umani, ma tra l'uomo e i segreti dell'universo e della terra.
Poiché il mondo è sacro, e solo la parola può entrare in ascolto, in intimità con le sue voci. Lo scrittore non è solo un artefice, ma anche un medium, non svela la propria anima, ma quella universale e in essa la nostra.
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