Nella danza della vita ci sono due compagni che ci stanno accanto: il rimorso e il rimpianto. Il primo è il riverbero delle nostre azioni passate, la voce che ci sussurra il pentimento per ciò che è stato detto o fatto. È l'emozione che ci spinge a scrutare le scelte passate con occhi più maturi, a provare empatia per coloro che abbiamo ferito involontariamente. Il rimorso ci invita a considerare prospettive diverse, a riflettere su noi stessi e le nostre azioni. In fondo trovo sia un atto di coraggio che ci permette di modificare il corso delle nostre scelte. Il rimpianto è una melodia malinconica, un accordo minore. Provate a suonare su un pianoforte un accordo maggiore, ad esempio il do (do-mi-sol, insieme) e poi, subito dopo, un accordo di do minore (do-mi bemolle-sol). La differenza tra rimorso e rimpianto io la sento suonare così, dentro me. Il rimpianto può risiedere in un rammarico per ciò che non è stato detto o fatto in determinati momenti. È spesso un dialogo interiore che avviene più con noi stessi che con gli altri. “Chissà se avessi fatto quella scelta”, “Se fossi andato via”, “Se non l’avessi lasciata”: frasi tipiche di chi vive nel regno del rimpianto. Situazioni irrisolte ci lasciano con un senso di vuoto e inadeguatezza, creando una costante danza con l’incertezza del “cosa sarebbe successo se”. È in questo incrocio della vita che ci troviamo spesso a dover decidere se è meglio rischiare e affrontare il rimorso o trattenersi e vivere nel rimpianto. Elbert Hubbard sosteneva che il vero fallimento risiede nel non tentare affatto. La vita è piena di sfumature e scelte complesse: la decisione di rischiare e abbracciare il rimorso o trattenersi nel timore del rimpianto non è mai facile. Saper riconoscere che ogni scelta, con rimorso o rimpianto, contribuisce alla coreografia quotidiana in cui ci troviamo a danzare, credo sia la vera consapevolezza. La vita è fatta di scelte: la vera sfida è abbracciarle con coraggio e accettazione.
© riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: