Guardando indietro, alla solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo celebrata domenica, interrogo YouTube sui commenti al Vangelo che hanno riscosso un significativo numero di visualizzazioni. Subito me ne compaiono quattro, che cito in ordine alfabetico degli autori: due religiosi, un prete diocesano, un laico. I 47 minuti di padre Fernando Armellini, dehoniano della Casa incontri cristiani di Capiago (Como), hanno quasi 13mila visualizzazioni. Paolo Curtaz, scrittore e teologo valdostano, parla per 12 minuti e ottiene oltre 14mila visualizzazioni. Il più breve è padre Alberto Maggi, servita del Centro studi biblici "G. Vannucci" di Montefano (Macerata): 5 minuti per 9.500 visualizzazioni. Don Fabio Rosini, direttore del Servizio per le vocazioni della diocesi di Roma, riproduce sul canale video la rubrica che tiene su "Vatican News": i suoi 7 minuti godono di 15mila visualizzazioni. Sono tutti commenti molto ricchi, prodotti con cura e competenza per offrire ai fedeli (e forse anche a qualche prete in cerca di suggerimenti) degli strumenti utili in vista della liturgia della Parola festiva. Ma accanto a essi voglio citare le parole di una religiosa, suor Naike Monique Borgo, orsolina che vive a Vicenza «felice della propria vocazione». Le ha pubblicate sul profilo Facebook ( bit.ly/3xaR139 ) dopo la messa di domenica. Tra i suoi post, dove raramente parla di sé, questo ha riscosso un notevole interesse, probabilmente per il punto di vista dal quale suor Borgo si pone: «Ogni volta che mi viene chiesto di distribuire la comunione...». Seguono espressioni di grande empatia con le «tante vite che... si presentano e chiedono», «vite sgangherate» che «possono diventare Corpo di Cristo», «ferite» che «diventano il terreno dove Lui semina abbondantemente», per cui «ha senso mettersi in fila umilmente, con tutte le nostre infedeltà, mancanze, imperfezioni... allungare le mani e chiedere ancora perché di quel pane ce n'è per tutti in abbondanza. Buona festa del Corpus Domini».
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