Curare la memoria e i segni della fede, ma piegarsi sempre sulle ferite e sulle sofferenze dell’umanità: questa doppia attenzione è fondamentale per una testimonianza autorevole del Vangelo nel mondo, come ci ricorda la storia di sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino. L’esemplarità di questa donna sta prima di tutto nella sua capacità di farsi carico delle necessità di chi viveva ai margini. Uno stile che fu il cuore di tutta la sua eredità, la cui parte più manifesta fu la scoperta e la valorizzazione di molti luoghi legati alla storia terrena di Gesù. Flavia Giulia Elena era nata in Bitinia tra il 248 e il 250 e aveva sposato il tribuno Costanzo Cloro, ma nel 293 l’imperatore Diocleziano volle che il marito la ripudiasse. Il figlio, Costantino, divenne imperatore nel 306 ed Elena usò la sua posizione di prestigio per compiere opere di bene a favore dei bisognosi. Forse fu proprio grazie alla sua testimonianza che Costantino si convertì, dopo aver concesso libertà di culto ai cristiani nel 313. Nel 326 Elena fece un pellegrinaggio in Terra Santa, dove cominciò anche un prezioso lavoro di salvaguardia dei luoghi santi. La tradizione dice che la Croce di Gesù fu trovata sotto ai suoi occhi. Elena, infine, che morì tra il 329 e il 330, s’impegnò anche per la costruzione delle Basiliche della Natività e dell’Ascensione.
Altri santi. Sant’Agapito, martire (274); sant’Alberto Hurtado Cruchaga, religioso (1901-1952).
Letture. Romano. Pr 9,1-6; Sal 33; Ef 5,15-20; Gv 6,51-58.
Ambrosiano. 2 Cr 36,17c-23; Sal 105 (106); Rm 10,16-20; Lc 7,1b-10.
Bizantino. 1Cor 16,13-24; Mt 21,33-42.
t.me/santoavvenire
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