Insegnaci, Signore, la visione completa della vita. Che non cessiamo di salutare ogni giorno il suo miracolo sbalorditivo e di riceverlo con cuore umile e consapevole. Che non cessiamo di rimanere ammaliati dalla prodigiosa rete d'amore che sostiene il mondo: quanta prontezza, quanta resilienza, quanto dono, quanta speranza si celano invincibili in gesti che si direbbe fragili o in contributi che affrettatamente abbiamo giudicato insufficienti. Fa' che non diventiamo dei professionisti della lamentela e dello scoramento, ma dei testimoni appassionati e cantori del reale, che a ogni istante si fa più puro. Che l'isolamento del corpo non significhi mai isolamento dell'anima, piuttosto il contrario: che s'ingigantisca, l'anima, rivelando la sua condizione di trasparenza e di bontà, poiché è per questo che tu ci hai creato. Che non piangiamo solamente gli abbracci non dati, ma sappiamo ringraziare di tutti quelli scambiati, e il cui senso e promessa abbiamo scordato nella distrazione dei giorni. Che non rimaniamo soltanto a rimuginare sulle nostre passeggiate nel bosco sempre rinviate, ignorando che i boschi sono incantevoli anche quando nessuno li vede. Per questo ti chiediamo che la nostra vita assomigli alla sala prove di una compagnia dove pazientemente si preparano i passi per il debutto della grande danza.
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