Che l"inverno fosse ormai alle porte, che l"aria calda della casa salutasse l"Avvento aveva sempre il profumo fragrante e delicato del mandarino. Il suo aroma dolce, le sue bucce che venivano messe ad essiccare sopra ai termosifoni perché rendessero l"aria profumata, davano un"aria di festa che resterà per sempre nella memoria. Il mandarino è dunque l"agrume dolce dell"inverno, che matura tra novembre e gennaio; la produzione è concentrata pressoché in Calabria ed in Sicilia, ma, secondo gli agronomi, questo frutto evocativo dell"infanzia appartiene alla cosiddetta "vecchia agricoltura" in quanto le sue varietà sono state nel tempo superate e preferite dai suoi ibridi conosciuti come mandarancio e clementina. L"obiezione principale al mandarino, per il consumo, è la sua ricchezza di semi, ma in quanto a gusto è decisamente impareggiabile. Un altro argomento a sfavore, soprattutto dal punto di vista della commercializzazione è la sua pezzatura irregolare. Quest"anno è probabile che la raccolta ed il suo consumo subiscano un anticipo, rispetto alla consuetudine che li vedeva sul mercato ai primi di dicembre. In cucina il mandarino è utilizzato come frutto, ma anche per guarnire dolci e torte oppure per essere impiegato nella liquoreria casalinga. Sono diversi infatti i "Mandarinetti" che vengono proposti nelle zone di produzione, soprattutto lungo i litorali. Uno dei migliori è prodotto a La Spezia da Fiorella Stoppa titolare della Liquoreria Mediterranea. Una ghiottoneria è certamente la salsa di mandarini che consiste nel preparare a bagnomaria un impasto con 5 tuorli d"uovo, 125 grammi di zucchero, e 400 grammi di succo di mandarino. Una volta che la salsa si è addensata, mescolando a fuoco lento con un cucchiaio di legno, sarà il momento di aggiungere la panna montata, almeno 300 grammi. Questa gradevole zuppa va accompagnata con il vino che talvolta evoca, nelle sue fragranze, i profumi tenui e buoni del mandarino: il Moscato d"Asti.
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