Un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Arizona pare abbiano scoperto un buco nero tanto grande e luminoso da sconvolgere le vecchie teorie e con esse i calcoli cui finora avevano condotto le loro scoperte. In realtà è la massa di stelle che lo circonda, pari a dodici miliardi di stelle, che confessa questa nuova esistenza mentre gli scienziati hanno da poco scoperto che la sua distanza dalla Terra equivale a circa 12 miliardi di anni luce. E fino a qui, noi gente comune, potremmo anche non restarne sconvolti se non ci venisse detto che la distanza, nello spazio, equivale al tempo. Allora con una piccola operazione matematica dovremmo arrivare al medesimo risultato degli scienziati: questo enorme corpo celeste è nato quando l'universo aveva appena 900 milioni d'anni. Un faro immenso che spinge il mondo della scienza a continuare con gli ultimi telescopi spaziali alla ricerca della prima verità. Allora, povera piccola Terra, cosa resterà di te, dei tuoi misteri, della tua bellezza? Chi ascolterà ancora con timore quel vento che trascina quasi in un lamento la tua sfera mai stanca in un insieme di leggi immutabili che ti obbligano a ritmi precisi? Dentro di te vive la violenza del fuoco, la tua vita e la tua fine. Tu inganni gli uomini con i colori che ti piace distribuire ai loro occhi: il verde dei prati, il bianco delle nevi, il rosso delle rocce e il color bruno dei campi arati quando chiedi il nuovo seme. Certo senti il camminare leggero dei piedi scalzi e soffri il solletico quando i fiori escono alla prima rugiada e forse ti fa male quando ti apri alla nascita del fungo timoroso di farsi vedere. E gli animali del bosco che strappano il muschio dove avevi nascosto piccoli esseri invisibili e si nutrono della tua erba fresca vorresti ti lasciassero in pace. Ma oggi, lontano, dove il sole brucia le ore del giorno e la notte è fredda e senza pace, sulla tua pelle rugosa e arida senti il dolore forte dei piedi della guerra che ti calpestano, ti sporcano di sangue e vedi le bandiere colore della notte dare vita all'odio e alla vendetta. Anche qui da molte ore il cielo è scuro. I bambini, quelli che hanno un letto sicuro, sono nei loro sogni, le infermiere e i medici fanno il loro turno d'ospedale, i treni, gli aerei, gli alti forni seguono il proprio tempo. I giornali sanno già le notizie di domani. I poveri sperano che non arrivi il mattino, ma la terra maltrattata offre lo stesso un rifugio a chi fugge, un frutto a chi ha fame, una piccola aurora a chi ha paura.
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