La dedica di un'infermiera e il "religioso" che contiene
venerdì 19 marzo 2021
Mentre mi faceva, giorni fa, la sua ennesima gentilezza digitale, Arturo Lania ha definito correttamente WikiChiesa come una «rubrica di ricerca digitale su argomenti religiosi». Vediamo se il post che segnalo oggi è pertinente, a partire da tale definizione, oppure no. Lo ha scritto lo scorso 15 marzo Laura Berti, infermiera professionale, sul sito dell'Ordine delle professioni infermieristiche della Provincia di Bologna ( bit.ly/30RTZLx ), e il giorno dopo era su tutte le pagine web di cronaca locale (e non solo), probabilmente sospinto dalla contemporanea notizia del «gradimento» della candidatura del corpo sanitario italiano al Nobel per la pace 2021. È costruito come una dedica, intensissima, «a noi tutti: infermieri, medici e oss... e a tutti gli altri». Racconta delle loro cicatrici e «ferite e smagliature dell'anima, perché ci sono morti pazienti fra le mani più spesso di quanto sia umanamente sopportabile», e parla dei malati con una sensibilità che consola: «Vediamo la paura e sentiamo le voci tremanti dei pazienti quando gli si dice che devono essere intubati... continuiamo a tenerli per mano anche quando li si addormenta per intubarli e farli respirare meglio... andiamo a casa cercando di pensare che ce la sentiremo stringere di nuovo la mano, magari trasferendoli in reparti meno critici ben consapevoli che non possiamo averne la certezza». La chiave a partire dalla quale Laura Berti si esprime è la dedizione a un lavoro che ha fortemente scelto, e che sempre traspare dai suoi quinquennali interventi sullo stesso sito ( bit.ly/2P7K2XH ): «Ci sono passioni che vanno seguite». Avrebbe potuto dire «vocazioni», usando un sostantivo che, pur non esclusivo del linguaggio religioso, lo richiama molto. Ma ciò che vi è di più religioso nelle sue parole è l'amore per il prossimo che la sospinge e che, senza bisogno di sapere della sua vita spirituale, ce la fa sperare un giorno alla destra del Figlio dell'uomo, tra i giusti: perché era malato e lo ha visitato.
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