La Cpi (Corte penale internazionale) è il Tribunale dei crimini di Stato: alla sbarra vanno, o dovrebbero andare, i leader politici accusati di violazione sistematica dei diritti umani. Dopo la Seconda guerra mondiale l’accusa di “genocidio” è il male assoluto nei conflitti
fra Stati o in quelli civili. Un tormentato dovere di giustizia fra le nazioni, che si scontra con il limite di un diritto internazionale spesso calpestato: crimini difficili da provare e ancor più da perseguire. Proprio per questo il Tribunale internazionale dell’Aia, insediatosi nel 2002, è il simbolo di una giustizia che non può arrestarsi davanti a una frontiera.
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