Troppa acqua, troppo fuoco, troppo vento. E troppa ideologia, probabilmente. Nei titoli dei quotidiani (ieri 26/7), dove le parole sono più meditate e quindi più pesanti, e meglio parlano del cuore pulsante della testata, le stesse espressioni si incrociano e scambiano assumendo valenze diverse. Dove sarà l’apocalisse? Per la “Stampa” «Apocalisse a Palermo», per il “Messaggero” «In Lombardia l’apocalisse». «Il Sud brucia» per la “Repubblica”, peggio sul “Fatto”: «Sud in agonia». Piace la parola rogo: «Tempeste e roghi» (“Corriere”), «L’Italia tra roghi e nubifragi» (“Domani”), «Roghi e bufere» (“Messaggero”). «La colpa è dell’uomo» ammonisce la “Repubblica”, soprattutto dei “negazionisti” e di chi minimizza. Ed ecco che acqua, fuoco e vento (in eccesso) diventano strumento per la consueta violenta campagna politica. Titoli fotocopia per “Giornale”, «L’uragano degli sciacalli» e “Verità”: «Gli sciacalli dei nubifragi». Precisa il “Giornale”: «Chi specula sul clima… E la sinistra accusa il governo perché piove…». Con la politica si trova a suo agio anche il “Fatto”: «Salvini spegne il fuoco col Ponte e il nucleare». Si conferma sui consueti toni tranchant “Libero”: «Allarme clima d’odio. La grandine è fascista. Per i progressisti è tutta colpa della premier». Titolo del fondo di Alessandro Sallusti: «L’ossessione». Da apprezzare, almeno pensando a chi in queste ore ha subito lutti, perdite e sta soffrendo, il tono soft del “Quotidiano nazionale”: «L’Italia ferita. Milano sfregiata».
Il giorno prima (25/7) ricorrevano gli 80 anni dalla caduta di Mussolini. Evento meritevole per le pagine culturali? “Avvenire” gli dedica pagina 19 con Grienti e Cardini. Il “Corriere” schiera Antonio Carioti; la “Repubblica” affida ben tre pagine a Ezio Mauro; la “Stampa” presenta con Andrea Parodi «i diari dell’uomo che scortò il Duce», il maresciallo dei Carabinieri reali Edoardo Curti: «In quell’animo non vi è dignità, in quel cuore non vi è umanità. Sembra una belva in gabbia». Su “Domani” una pagina di Giorgia Serughetti sulla «Zona grigia del consenso. Come cambiano idea le masse». Ben due pagine anche sull’“Osservatore romano” sul «25 luglio 1943 e il Vaticano», con un’intervista di Luca M. Possati allo storico Donatello Aramini. Nulla su “Giornale”, “Libero”, “Verità” e “Fatto”.
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