giovedì 21 agosto 2014
«Chi è costei che sorge come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati?». Questo versetto del Cantico dei Cantici (6,10), tradizionalmente applicato alla vergine Maria, non è mai preso troppo sul serio. L’uomo- e lo afferma ripetutamente il testo biblico- è incapace di coniugare giustizia e misericordia, verità e amore. Si oscilla fra un giustizialismo spietato e un buonismo senza giudizio. Tuttavia, qua e là, nel panorama dell’arte e della fede balena una Madonna del tutto inusitata. Basterebbe, quando si è in vacanza, tenere il naso all’insù, levato verso i soffitti di certe chiese o certi altari, per rendersene conto. È il caso di Cortina d’Ampezzo, località turistica nascosta fra le Dolomiti. Qui, una chiesetta celebra la Madonna della Difesa. Quattro passi dentro la navata e, sollevando lo sguardo, vedi un bell’affresco attribuito al Tiepolo dove la Madonna appare veramente terribile, con la spada sguainata. L’immaginario collettivo (soprattutto di coloro che, o non sono cristiani, o non sono praticanti) non riesce a coniugare la Madonna e la spada. Eppure nella Bibbia la menzione della spada è frequente, la stessa Parola di Dio è denominata come spada a doppio taglio e il Cristo dell’apocalisse appare con una spada a doppio taglio che gli esce dalla bocca. Gli esempi nell’arte sono innumerevoli, in Italia è famoso il ciclo della cripta nella cattedrale di Anagni, a Frosinone. In una delle volte entro una mandorla siede il Cristo giudice. Regge in una mano sette stelle, simbolo delle sette chiese (e quindi della Chiesa tutta), e nell’altra doppie chiavi (una nera e una bianca) segno di Colui che ha una conoscenza totale: sulle verità palesi e quelle occulte. È il Cristo che apre e che chiude e che quindi offre all’uomo un giudizio certo e inappellabile. Anche la sua canizie vuole indicare la saggezza di cui è ricolmo. Dalla bocca gli esce una spada affilata che sta proprio sopra le stelle, protettiva come un tetto, svettante come una bandiera. È il segno inequivocabile di Cristo che protegge la sua Chiesa ma che anche la sprona a sbilanciarsi verso la Verità, a non scendere a patti con l’eloquenza del dragone infernale. Perciò la spada ha due tagli: ferisce e difende. Così Dio, con un’immagine semplice e immediata, educa il suo popolo anche alla legittima difesa. Il comando di porre l’altra guancia a chi ti percuote (Lc 6,29), non contraddice quello, benché metaforico, di acquistare la spada qualora non la si abbia (Lc 22,36), chiesto da Cristo stesso.Correva l’anno 1412 e la vergine della Difesa apparve nel cielo di Cortina quando barbari del nord varcarono le Alpi per dominare la città. Quello che non seppero fare gli Ampezzani, lo fece Maria: apparendo con la spada in una nube, sgominò i nemici i quali presero a uccidersi l’un l’altro. Nell’affresco, accanto alla Vergine con la spada sguainata, s’innalza una bandiera con la croce, non è una presenza casuale. Eventi di questo genere, dove il popolo di Dio è salvo perché i nemici prendono improvvisamente a uccidersi fra loro, sono frequenti nella storia della salvezza e della Chiesa. Il male ha un morbo interno che lo uccide ed è facilmente vinto dalla forza della verità (la spada) e da una identità forte capace di resistenza (la bandiera). Così, in tempi tumultuosi come i nostri dove la persecuzione ancora divampa, occorre invocare la Vergine che ci aiuti ad esser fieri della Verità e ad astenerci dal qualunquismo che dilaga, difendendo con tenacia la storia che ci appartiene.
 
ImmaginiChiesa della Madonna della Difesa, Cortina d’Ampezzo, Particolare dell’affresco attribuito a Giovan Battista Tiepolo, La Battaglia del passo di Cimabanche. XVIII sec.
Cripta della Cattedrale di Agnani, Frosinone, affresco del XIII sec, Il Cristo Giudice, particolare.
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