Qualche tempo fa, degli amici genovesi mi chiesero chissà perché un intervento sulla bellezza: cosa pensavo di questa parola così abusata? Cosa poteva oggi venir considerato bello e cosa brutto? Scrissi che l'idea del bello è oggi fragilissima ed è quella più aggredita di tutte dalla società, che dei tre valori tradizionali, mentre sul giusto e sul vero si poteva ancora trovare un accordo (perfino i più ipocriti e i più corrotti sanno in fondo al loro cuore cosa è giusto e cosa è vero, dicevo), sul bello ognuno ha le sue idee, e l'epoca del narcisismo di massa ha finito per giustificare ogni cosa. Non parlo soltanto della deriva dell'arte da galleria e da museo e da collezione privata, dove critici, galleristi ed esperti che ci campano finiscono col giustificare tutto, in un mondo a parte le cui scelte e i cui gusti ci sembrano scivolare spesso nell'assurdo. Parlo soprattutto dei comuni mortali, dei non-artisti che però sono stati convinti, dalle idee messe in corso dal mercato e dai media e dai modelli offerti al pubblico di massa dai ricchi e famosi (attori, vip, fotomodelle e fotomodelli ecc.) e dalla pubblicità di questo e di quel prodotto a voler “sembrare” anche loro, “apparire” anche loro, sentirsi importanti anche loro in ragione di qualche particolare originalità del vestire, del truccarsi, del proporsi. Guai a non avere un look, ai nostri giorni, un look personalizzato al massimo. Dovunque ti imbatti oggi in vecchi che vogliono sembrar giovani, in ragazzi che vogliono sembrare unici, in ragazze che vogliono apparire molto più “libere” di quanto non siano. Si resta imbarazzati e perfino vergognosi, a volte, per quelli di loro più appariscenti e in definitiva più volgari – e ovviamente più per i vecchi che credono di imbellirsi che per i giovani che credono di essere unici inventandosi qualche particolare eccessivo, oggetto o trucco che sia. Perfino i bambini devono avere un look, persino i cani e gatti domestici... Va a monte in questo modo anche la vecchia convinzione che l'unica bellezza oggi tollerabile è quella di chi ignora di esserne dotato, perché anche i bambini e i cani vengono viziati dagli adulti, e quando gli si ripete che sono belli finiscono per crederlo e comportarsi di conseguenza... L'estetica è importante, e deve tornare a dialogare con quell'altro campo della riflessione che è l'etica. Non è vero che il bello è ciò che piace, il bello è ciò che è bello, una Madonna del Bellini o di Raffaello o una statua di Michelangelo sono altra cosa dagli attrezzi che si trovano nelle gallerie d'arte contemporanea e dalle signorine e signorini che si vedono nelle pubblicità e nelle vetrine. L'umanità ha bisogno da sempre della bellezza, anche di ideali di bellezza, e ci si chiede perché di queste cose si parli così poco, perché ne parlino così poco perfino i filosofi e i professori di estetica.
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