sabato 17 ottobre 2020
La storia del mondo una volta si cercava sui libri, sui racconti dei viaggiatori, sulla fantasia dei poeti. Oggi al primo mattino mentre ti vesti l'ascolti quasi distratto dalla voce del tuo telefonino. Prendi la macchina, sali sul tram, prendi la bicicletta e fai il programma della tua giornata. Non perché la cosa non ti interessi, ma perché vuoi sapere quanta parte di incertezza, di preoccupazione, di dolore toccheranno anche a te in questo giorno. Abbiamo fatto un lungo passo sulla strada della nostra vita. Certamente chi ne ha guadagnato di più sono stati i ricercatori di novità, i curiosi, gli amanti delle radici della storia, mentre per tutti noi il nostro mondo si allargava regalando qualcosa anche alla nostra fantasia e alla voglia di vivere per non perdere il futuro. Abbiamo però perduto parte dell'antica sicurezza, qualcosa che sembrava allargare il nostro orizzonte e ll nostro desiderio di vivere. Di fronte a un fatto che finisce tutte le vie del nostro mondo troviamo strade chiuse, incertezze e timori inaspettati. Questa palla rotonda sulla cui bellezza contiamo da secoli mentre gira nell'universo, improvvisamente non ci dà più quella sicurezza di vita che ci ha regalato da un tempo che crediamo infinito. Il desiderio di novità, il bisogno di conoscere il luogo che abitiamo con maggiore sicurezza, il principio che immaginiamo abbia dato vita, o almeno antichi compagni, sotto qualunque forma, ci abbiano preceduto ci spinge a cercare lontano un autore sconosciuto di un nuovo tipo di umanità che per ora immaginiamo nella nostra fantasia. O almeno speriamo di trovare casa, orto e giardino già pronti? I secoli passano veloci e noi cambieremo senza saperlo molto tempo prima, lentamente. Se non fosse questa la ragione delle nostre ricerche quale scusa avrebbe quel penetrare nell'universo con impegni e fatiche infinite? Questo ci fa pensare a quale breve compito personale siamo tutti noi chiamati al confronto non solo dell'eternità ma delle semplici esperienze di vita che ci aspettano. Quando perdiamo un amore per sempre il nostro animo si dispera perché non può immaginare l'immensità dell'universo dove sarà possibile ancora condividere un amore senza tempo. Quale misura abbiamo per non disperare di fronte al dolore se non la certezza che i nostri occhi mortali finalmente vedranno la Verità? Quale senso avrebbe chiamare al mondo vite nuove perché il loro lavoro faccia una piccola parte di quella catena che dovrà trascinarlo sempre più nelle braccia della verità? La fantasia umana ha riempito pagine di splendidi disegni sull'argomento, ha suonato musica profonda, ha gridato dolore infinito, ma ha anche creduto nella gioia e nella speranza. Questo ci spinge a lavorare con impegno per il nostro futuro anche se a giorni appare tanto incerto. L'intelligenza, la volontà, l'esperienza non abbandonano l'anima umana e crescono assieme come la storia ci ha sempre dimostrato.
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