L'infosfera ecclesiale riconosce la normalità del Papa anziano
venerdì 13 maggio 2022
Da più di una settimana, oramai, papa Francesco appare in pubblico muovendosi su una sedia a rotelle, a causa dell'acutizzarsi del dolore al ginocchio destro che lo affligge da tempo e che esige di non affaticare l'articolazione. Qui su “Avvenire” Giuseppe Lorizio ha già mostrato come, stando su quella sedia, il papa offra «un esempio di teologia vissuta» ( bit.ly/3Psb7zQ ). Il card. Farrell – lo riporta Nicole Winfield sulla “Associated Press” ( bit.ly/3PdFzxo ) – ha inoltre evocato questa sua condizione come conferma del magistero papale sulla vecchiaia, mentre presentava il “Messaggio per la II Giornata mondiale dei nonni e degli anziani”: e in effetti niente come l'accettazione sorridente di quello che per tanti coetanei del Papa è uno spettro può far comprendere l'idea che «una lunga vita è una benedizione». Dal mio punto di vista osservo che l'infosfera ecclesiale ha accolto la novità senza particolari sussulti, né di drammatizzazione (come accadde per i problemi di salute di Giovanni Paolo II), né, all'opposto, di scarsa empatia (come avvenne in qualche caso per i problemi di affaticamento di Benedetto XVI). Certo, le immagini degli impegni ufficiali hanno puntualmente documentato l'attuale condizione di salute del Papa. E certo c'è stato chi, come Francesco Antonio Grana sul sito de “Il Fatto quotidiano” ( bit.ly/3wuijmq ), ha tematizzato i problemi di deambulazione di Francesco, proiettandoli sull'agenda papale delle prossime settimane e mesi (e in effetti, pochi giorni dopo è stato annunciato lo spostamento del viaggio di giugno in Libano). Ma nell'insieme la situazione è stata correttamente presentata e recepita come normale, se rapportata all'età. Confortati in ciò dalle parole e dagli atteggiamenti stessi con i quali Francesco la vive e ne parla, dando un'altra, positiva testimonianza di umanizzazione del papato.
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