Dio parla nella brezza leggera, Dio s'incontra nel silenzio di un monte solitario, Dio si mostra nella debolezza di segni da tutti considerati insignificanti. Sant'Elia, profeta anticotestamentario ricordato oggi dalla liturgia, ci mostra la strada per ascoltare e farsi annunciatori di Dio, imparando dalle sconfitte, dai vuoti di senso, dalle ferite che appaiono assurde ma che sono sprone a dare voce al Signore davanti alla prepotenza del mondo. Nato verso la fine del X sec. a.C, Elia visse sotto il regno di Acab, che aveva imposto il culto del dio Baal, al quale il profeta si oppose con tutte le sue forze. Un impegno dall'apparente insuccesso ma coronato da un incontro con Dio stesso sul monte Carmelo. Alla sua scomparsa, descritta come un rapimento verso il cielo su un carro infuocato, lasciò la sua eredità al discepolo Eliseo.Altri santi. Sant'Apollinare di Ravenna, vescovo e martire (II-III sec.); san Frumenzio, vescovo (IV sec.). Letture. Ger 1,1.4-10; Sal 70; Mt 13,1-9. Ambrosiano. 1Cr 17,16-27; Sal 60; Lc 11,9-13.
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