Che cos'è una finestra? Possiamo rispondere subito, senza pensarci troppo, e dire che è una cosa semplice: un'apertura praticata in una parete, che ha la funzione prioritaria di far entrare la luce in un determinato ambiente. Ma forse non è questo, o non solo questo, a rendere una finestra tanto necessaria. Ciò che la rivela come fondamentale e indimenticabile è il suo essere una sorta di passaggio per lo sguardo. Che cos'è una finestra? È un ponte fra mondi, un invito alla circolazione del reale, un legame tra interno ed esterno, una soglia a portata di mano sull'infinito — e il nostro sguardo ben lo sa. Una finestra ci fa affacciare sulla meraviglia. Nella vita di tutti noi ci sono finestre che ricordiamo, perché attraverso di esse abbiamo guardato lo spalancarsi della vita; attraverso di esse il tempo, questo elemento così misterioso e schivo, si è mostrato intero nella trasparenza del visibile; attraverso di esse abbiamo capito che ciò che in un primo momento ci sembrava solo una percezione sensoriale di quel che stava fuori, era invece una sonda preziosa per viaggiare nella nostra interiorità. Una finestra è una macchina ermeneutica, un complesso sistema di relazioni, un modello di conoscenza. Quando apriamo una finestra, su cosa essa si apre? Mi piace rispondere con dei versi scritti da Rainer Maria Rilke, anch'essi sotto forma di interrogativo: «Non sei forse tu, finestra, la nostra geometria,/ forma così semplice che senza sforzo circoscrivi/ la nostra vita immensa?».
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