Ho trovato la Rete dell'informazione ecclesiale sorprendentemente distratta sul 24° anniversario della morte di don Tonino Bello, che cadeva ieri. Ma il fatto non deve far dubitare della sua grande popolarità, la quale non si limita al pur vasto mondo dei cristiani sensibili alla causa della pace, e alla quale l'ambiente digitale sta dando naturalmente il suo contributo, sebbene l'intero arco della vita del vescovo di Molfetta si sia svolto prima dell'avvento di Internet.
Ho cercato qualche punto di riferimento partendo dal sito ufficiale della Postulazione: è infatti avviata da tempo la causa di canonizzazione, e anzi il postulatore monsignor De Palma conferma che si sta elaborando la positio ( tinyurl.com/mco5dkv ). Nell'elenco di siti che la Postulazione riporta, a parte quelli delle riviste e degli editori legati al presidente di Pax Christi quando egli era in vita, ne risaltano due. “DTB Channel & www.dontoninobello.it” ( tinyurl.com/l5byxpx ), come mi spiega Claudia Moschettini contattata presso la redazione, è un canale webtv che dal 2008 in avanti ha tradotto in digitale e diffuso un po' per tutta la Rete (si veda ad esempio il canale Youtube “Don Tonino Bello”) materiali audio/video grezzi ricevuti dalla Fondazione ( tinyurl.com/mykep94 ) intitolata al vescovo.
«Don Tonino, vescovo. Rivista web di informazione religiosa per la promozione del ministero episcopale di Antonio Bello» si presenta invece come una vivace webzine, orientata a rilanciare la memoria di questo pastore nell'oggi ecclesiale e civile. Per l'anniversario della morte la loro scelta ( tinyurl.com/ltvryuk ) è stata quella di riprendere da un volume uscito nel 2013 una lunga testimonianza dei fratelli Trifone e Marcello, che si conclude con queste parole: «Per noi rimani sempre “il folle di Dio e il Pastore Diverso”. Ci manchi, Tonino». Sulla corrispondente pagina Facebook si è guadagnata, nel momento in cui sto scrivendo, 1.400 “mi piace”, 362 condivisioni e 68 commenti.
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