Chi si affida a Dio ha accesso a una conoscenza molto più vasta di quella che si potrebbe acquisire con il solo studio, perché solo l’amore di Dio apre completamente lo sguardo al mondo e permette di cogliervi il senso più profondo. La testimonianza di san Carlo da Sezze ben si inserisce nella solennità odierna, l’Epifania, che ci parla di un Dio che si rivela e ci mostra la verità nuda e pura nel volto di un neonato. Uno dei doni di questo frate minore vissuto nel XVII secolo, infatti, fu la scienza infusa, che, nonostante gli scarsi studi, gli permise di diventare un punto di riferimento per i suoi contemporanei, anche per alcuni Pontefici. Al secolo Giancarlo Marchionne (o Melchiori), Carlo era nato a Sezze (Latina) nel 1613 in una famiglia di contadini e per un periodo anche lui si dedicò alla pastorizia e all’agricoltura. All’età di 17 anni, però, fece voto di castità in onore della Vergine e poco dopo decise di entrare nell’Ordine dei Frati minori, prendendo il nome di fra Carlo. Visse in diversi conventi del Lazio servendo come cuoco. portinaio, questuante e sacrestano. Nonostante la scarsa formazione intellettuale, fu autore di numerose opere di carattere ascetico e letteraria. I Papa Alessandro VII e Clemente IX lo vollero come consigliere. Morì nel 1670 ed è santo dal 1959. È patrono di Sezze e della diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno.
Altri santi. Sant’Andrea Corsini, vescovo (1301-1373); santa Rafaela Porras y Aillón, religiosa (1850-1925).
Letture. Epifania del Signore. Romano. Is 60,1-6; Sal 71; Ef 3,2-3.5-6; Mt 2,1-12.
Ambrosiano. Is 60, 1-6; Sal 71 (72); Tt 2, 11 – 3, 2; Mt 2, 1-12.
t.me/santoavvenire
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