Nel volgere di poche ore da che è stata divulgata la notizia della sua morte, si è riversata sulla Rete dell'informazione ecclesiale una mole davvero grande di profili e ricordi di Joaquín Navarro-Valls, direttore della Sala Stampa della Santa Sede per la maggior parte del pontificato di Giovanni Paolo II. Non c'è da stupirsi: a prescindere dalla larga popolarità di cui egli ha goduto presso la più vasta opinione pubblica, l'intera squadra degli informatori religiosi accreditati presso la Santa Sede, anche se non ci ha lavorato direttamente, è ben consapevole della duratura impronta da lui lasciata sulla comunicazione vaticana.
La parola chiave di questi ricordi è «portavoce», sottinteso: di Giovanni Paolo II. Il suo primo successore, padre Lombardi, sul sito della Radio Vaticana ricorda con l'abituale finezza che questa «non era la dizione ufficiale del suo compito», ma che «nel suo caso era una definizione del tutto appropriata»; Luigi Accattoli sottolinea che esercitò quella funzione «a tutto tondo», mentre secondo Andrea Tornielli la oltrepassò, divenendo «spin doctor» del Papa «e in più occasioni il consigliere e l'ambasciatore ufficioso».

Si leggono volentieri, questi testi, a maggior ragione se si è condivisa, professionalmente ed ecclesialmente, la medesima stagione. Mi viene ugualmente il desiderio di carpire alla Rete qualcosa di più, o di diverso, da ciò che essi offrono. Trovo però solo un «sito ufficiale» (ma sarà poi tale? verso di esso il link di Wikipedia non è attivo) che raccoglie alcuni suoi interventi pubblici (interviste, soprattutto) tra il 1989 e il 2011. Un sito estremamente sobrio ( ??? ), come di chi – lo dice lui stesso in un'intervista a Monica Mondo per “Soul” di Tv2000, lì archiviata, considerava «noiosissimo» il parlare di sé stesso, «una delle cose che odio di più». Ma se potesse sfogliare, oggi, la rassegna stampa che lo riguarda credo che non si annoierebbe.