Allergie immediate: purché in tema ci sia la religione. "Don Matteo" spopola ancora in tv? Brontolii diffusi: in fin dei conti «sempre un prete è»! Tra "Fatto", "Manifesto" e altri le citazioni abbonderebbero, ma il colmo è sull'"Espresso" (30/1, p. 17). A "Radio24" il 15 scorso, nella trasmissione condotta da Giovanni Minoli, la rubrica dedicata a ciò che si è visto in tv ha parlato del successo di "Don Matteo": «Ascolti da finale di Champions»! In materia anche l'intervento di Matilde Bernabei, co-presidente della Casa produttrice Lux Vide, sulla positività del prodotto che incoraggia alla speranza nel bene. È la «saggezza del ritorno ai valori sacri della famiglia»? Insopportabile, e immediata l'allergia che rosica, perché Minoli è… «marito appunto della presidente». Da quelle parti sono fatti così! Lì sopra infatti commento acidulo su Papa e Cei e, sempre nel genere, più avanti due pagine (44-45) sul «papa (che per loro) ha spazzato via» gente di Chiesa non gradita in redazione e molta ironia persino su Stefano Fassina (Pd), «teorico del neo-umanesimo laburista» che osa «ammirare la riflessione che la Chiesa ha portato avanti prima con Ratzinger, ora con Bergoglio». Tu quoque? Troppo!
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