Si avvicina la Settimana Santa, e anche la Rete si interroga su come celebreremo i momenti più significativi dell’intero anno liturgico senza poterci radunare in assemblea. Ecco alcune delle risposte che ho selezionato. Per la Domenica delle Palme “Aleteia” rilancia due idee di attività con i bambini: la costruzione di “palme” di carta, grazie a un tutorial a prova di cliente Ikea pubblicato sulla pagina Facebook della Parrocchia San Tommaso Moro di Roma ( bit.ly/2Jzg2Ow ), e il disegno di un ramo d’ulivo (di cui scaricare il modello: bit.ly/39wZocY ) da esporre in luogo di quello, benedetto, tradizionalmente distribuito durante le Messe. Non guarda solo alla Settimana Santa, ma la indica esplicitamente come «un’occasione», la proposta del monaco camaldolese Matteo Ferrari, su “Settimananews” ( bit.ly/342zOLX ). Nell’emergenza di questi giorni egli suggerisce di riscoprire, o forse proprio scoprire, la Liturgia delle ore, in particolare le Lodi e i Vespri, da pregare da soli o in famiglia. È il magistero, del resto, a sottolinearne i tratti di «preparazione» e di «tensione» alla Messa, e insieme il suo carattere di «celebrazione della Chiesa che tutti i cristiani», non solo i chierici e i religiosi, «possono celebrare». Infine punta proprio su un sussidio per il Triduo pasquale di questo 2020, intitolato «#iocelebroacasa. Riti e parole per fare Pasqua», il neonato sito “Insieme sulla stessa barca” ( bit.ly/2wbQmEK ), creatura di nove qualificati e appassionati uomini e donne della Chiesa italiana che l’intendono come «proposta di cammino attraverso le settimane incerte, dolorose e faticose della pandemia». Il sussidio è corposo: presenta tre diversi itinerari (chiamati «sapienziale», «rituale» e «battesimale») entro i quali liberamente muoversi intrecciando gesti, segni, riti, parole e Parola e così raccogliere «la sfida di vivere la casa» come »occasione per scoprire la dimensione domestica dell’esperienza del seguire Gesù».
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